L’Intervento di cataratta
La cataratta è una patologia che interessa annualmente centinaia di migliaia di persone in Italia e consiste fondamentalmente nella perdita di trasparenza progressiva di un organo interno dell’occhio, che funziona come una lente e che si chiama cristallino. Tramite l’intervento di cataratta questo organo deve essere rimosso e sostituito con qualcosa che ne faccia le funzioni: il cosiddetto cristallino artificiale, che sarebbe più corretto chiamare lente intraoculare.
1. Quando si manifesta, e sintomi della cataratta
Cataratta senile, cataratta congenita, cataratta giovanile
Si tratta sicuramente di una patologia più frequente nelle persone anziane (cataratta senile) ma può essere presente in qualsiasi età della vita. Esistono la cataratta congenita nei bambini neonati, la cataratta giovanile o la cataratta presenile. Alcune patologie come il diabete o i disturbi elettrolitici possono accompagnarsi allo sviluppo di cataratta ed anche alcune condizioni particolari dell’occhio, come la miopia elevata, si accompagnano quasi sempre allo sviluppo della cataratta.
Sintomi cataratta
Il sintomo più comune della cataratta è un progressivo annebbiamento della vista, ma non sempre è così. A volte il paziente è avvertito dalla comparsa di una miopia in un’età in cui questa non dovrebbe comparire, altre volte dalla comparsa di complicazioni che lo inducono alla visita oculistica.
2. L’intervento di cataratta
Quando è opportuno l’intervento di cataratta, e quanto dura
Contrariamente a quanto spesso si sente dire, non esiste un momento in cui la cataratta diventa “matura” e pronta per essere operata. Ci si fa operare quando, di concerto con il proprio oculista, si decide che “convenga” farsi operare, a volte con cataratta iniziale, a volte con cristallino trasparente. E’ importante valutare i benefici che dall’intervento derivano al paziente, indipendentemente dal grado di opacamento del cristallino.
L’intervento di cataratta è rapido (della durata di non più di 15 minuti) e indolore, non richiede anestesia né ospedalizzazione. Consiste nell’aspirazione del cristallino di cui viene lasciata la capsula esterna e nel posizionamento, all’interno di questa capsula, del cristallino artificiale. Il tutto viene eseguito attraverso un piccolissimo foro. Anche il cristallino artificiale, che è pieghevole e viene arrotolato e posto all’interno di una speciale siringa, è introdotto attraverso lo stesso forellino.
L’utilizzo del laser a femtosecondi e il post intervento
L’utilizzo del laser a femtosecondi, rispetto all’intervento tradizionale, permette di ridurre al minimo le manovre eseguite dentro al bulbo oculare per aprire la capsula e frantumare il nucleo del cristallino da asportare, rendendolo un intervento per nulla traumatizzante. Si riducono così i rischi, già comunque bassi, di complicanze intra o postoperatorie. La ripresa visiva è più rapida e in assenza totale di dolore postoperatorio.
La scelta del cristallino artificiale più opportuno, fatta sempre di concerto con il proprio oculista, permette di ottenere risultati visivi straordinari ed in alcuni casi di ottenere una vista migliore di quanto si abbia mai avuto.
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